
CORONAVIRUS, FLOTTA DELLE ZANZARE[1], OCCASIONE GENERATIVA
Spunti di riflessione
La sfida che stiamo vivendo in questi giorni, segnati dalla minacciosa pandemia del coronavirus, ci interroga, a diversi livelli.
Nella prospettiva di un cambiamento epocale, ci tocca dover trasformare questo cruciale momento, abitato da sentimenti contrastanti, spesso di paura, sfiducia, scoraggiamento, in una occasione per riappropriarci delle nostre radici.
“Noi, per scelta”, ci ricorda don Nicola, “abitiamo da sempre negli avamposti della presa in carico del disagio sociale, non abbiamo risposte precostituite ma siamo allenati ad essere veloci e a non attardarci nella strutturazione delle retrovie, prima di agire”.
Tornare all’origine del nostro impegno sociale cristiano, mettere in discussione le nostre pretese certezze individuali e i rigidi schemi mentali che inesorabilmente si sono strutturati nel tempo, diventa quindi una vera e propria “occasione generativa”, nella quale.ci ritroviamo ad essere avvantaggiati (ma anche responsabilizzati) dal nostro “DNA”, dal “patrimonio genetico” del Centro la Tenda, improntato ad un incessante dinamismo, e ad una continua sperimentazione di risposte ai disagi senza risposte istituzionali.
Questa è una ricchezza: di esperienze, di progettualità, di capacità gestionali, ma soprattutto valoriale, umana e spirituale. E ci suggerisce di ripartire oggi, come sempre, dalle persone.
La capacità di fornire risposte sempre nuove non è però a costo zero, in quanto richiede l’abbandono di vecchi schemi. E si avvale del lavoro di gruppo, per crescere insieme e per realizzare contesti di cura, proposte progettuali, servizi, formazione, supporto, assetti sempre nuovi, variabili e permeabili.
Ciò a maggior ragione oggi, in questa metaforica “guerra” contro nemici invisibili, in realtà più nascosti ed insidiosi del pur temibile coronavirus, come la paura del cambiamento, la passività, l’isolamento.
C’è bisogno dunque di riscoprire la nostra impronta originaria, la forza spirituale delle origini, la miriade di risorse che ogni individuo, gruppo, associazione possiede, “la flotta delle zanzare” appunto e… “fare squadra” .
La stessa Santa Messa di Natale 2020, senza nulla togliere al suo valore sacramentale, è proprio uno di questi momenti che vanno letti come occasione formativa e di sviluppo, capace di innescare spirito di gruppo, appartenenza e … creatività.
La trasmissione in rete della funzione religiosa ci permetterà di valorizzare la comunicazione online, non solo come rimedio ad un’emergenza e quindi alla necessità di un doveroso distanziamento fisico, ma anche come occasione di crescita e rinnovamento, per utenti, famiglie, associazioni, volontari, tirocinanti, operativi.
[1] La metafora è presa in prestito da un grande della storia, il primo ministro inglese Winston Churchill.che, alla fine del maggio del 1940, per portare in salvo i soldati, ,mobilitò una miriade di imbarcazioni civili, piu’ agili e veloci delle corazzate, per avvicinarsi alle spiagge di Dunkerque e caricare i soldati e traferirli, ormai allo stremo, sulle grandi imbarcazioni della Marina Reale.
Cosi’ in questa nostra strana guerra, ma anche in quelle di tutti i giorni contro la povertà e il disagio, serve ancora la “flotta delle zanzare”: Servono la miriade di associazioni e organizzazioni di volontariato presenti nelle nostre comunità, perche’ piu’ vicine alle persone e piu’ veloci nell’arrivare in tempo.
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