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Il nuovo caosinforma online

caosinfo.wordpress.com

E’ dedicato all’emergenza coronavirus, il numero 137 di caosinforma. Ma senza perdere di vista le opportunità che la emergenziale esperienza che tutti stiamo vivendo ci può offrire.

Difatti, ci può rafforzare nel credere ancor di più nella forza del gruppo, e nella comunicazione.

E, come ci ricorda  Don Nicola, nell’introdurre alcuni cambiamenti utili anche per domani. Ed essere ancor più determinati nel proseguire il nostro cammino. Se saremo in grado di fare questo – e ci riusciremo – l’impegno di oggi sarà un guadagno per domani. Il sacrificio di oggi ci risparmierà fatica e sofferenza domani, per noi e per gli altri. Questo è il nostro compito in questo momento”.

INDICE

Gli articoli del numero 137 di caosinforma

Conversando

  • Ancora più insieme

Fare squadra ai tempi del coronavirus 

  • A proposito di

il virus della retorica

Comunità virtuali

  • Approfondimenti

Un uomo piccolo in una piazza grande

Virus e reti

  • IL VALORE NELL’EMERGENZA
  • LETTO PER VOI
  • Screen Generation Gli adolescenti e le prospettive dell’educazione nell’età dei media
  • DAL TERRITORIO

Un punto di riferimento: www.centrolatenda.net

  • DAL TERRITORIO

Emergenza coronavirus. le misure di sostegno alla persona

  • Bloc notes

caosinfoma 137

Il numero 137 di caosinforma

E’ dedicato all’emergenza coronavirus, il numero 137 di caosinforma. Ma senza perdere di vista la opportunità che la emergenziale esperienza che tutti stiamo vivendo ci può offrire.

Difatti, ci può rafforzare nel credere ancor di più nella forza del gruppo, e nella comunicazione.

E, come ci ricorda  Don Nicola, nell’introdurre alcuni cambiamenti utili anche per domani. Ed essere ancor più determinati nel proseguire il nostro cammino. Se saremo in grado di fare questo – e ci riusciremo – l’impegno di oggi sarà un guadagno per domani. Il sacrificio di oggi ci risparmierà fatica e sofferenza domani, per noi e per gli altri. Questo è il nostro compito in questo momento”.

Ancora di più insieme

L’emergenza coronavirus

La situazione di allarme che si è venuta a creare a causa del diffondersi del virus covid 19 ci costringe, oggi, a fronteggiare un’emergenza che rappresenta un rischio concreto per la salute di ciascuno di noi, per quella dei nostri cari, per quella delle persone a noi affidate. Ma anche per il nostro sistema, per la nostra organizzazione, per l’intera società. 

Peraltro fa parte della storia del nostro Centro, delle nostre radici, delle nostre motivazioni, affrontare sfide difficili.

Evidentemente, avere a che fare con le emergenze non è una novità, in termini assoluti, per noi. 

La differenza, però, è che stavolta abbiamo a che fare con una sfida più insidiosa, subdola, non ancora percepita chiaramente nelle sue potenziali conseguenze.

Una sfida che rischia di   essere sottovalutata. Inimmaginabili sarebbero, infatti, le conseguenze   che si verificherebbero nella malaugurata ipotesi che anche solo uno dei nostri utenti, operativi, volontari, ecc. dovesse contrarre il virus.

Doveroso “imperativo categorico”, è dunque prevenire ad ogni costo questa sventurata ipotesi.

Ma quali sono le armi a nostra disposizione?

Bando a reazioni solo emotive o alla mera enunciazione di buoni propositi, innanzitutto c’è il dovere di informarci e di farlo con serietà, attenzione e di agire quindi conseguentemente, evitando superficialità e pressapochismo nell’adottare le misure raccomandate.

Ma se ciò può rappresentare la risposta doverosa, a livello individuale, il nostro senso di responsabilità, la nostra mission devono spingerci ad andare oltre.

Se è vero, infatti, che la nostra realtà operativa si fonda, ordinariamente, sulla forza della squadra, ancor più oggi dobbiamo attingere a questo modus operandi.

Difatti non è sufficiente, seppure doveroso, fare attenzione solo ai nostri personali comportamenti.

Dobbiamo anche responsabilizzarci rispetto ai comportamenti delle persone a noi vicine, per garantire al massimo le condizioni ambientali per lo sviluppo di processi di crescita, personali e sociali, a noi e al nostro prossimo e, in particolare, a quello più svantaggiato.

In gioco ci siamo noi ma anche qualcosa di più grande di ciascuno di noi.

Non sembrino quindi esagerate le raccomandazioni allegate.  

Esse rappresentano un’ulteriore, concreta occasione per radicare i valori in cui crediamo. In primis, la sacralità della vita.

Ma non illudiamoci di farcela rafforzando solo un atteggiamento difensivo, o peggio, conservando o ripristinando l’autoreferenzialità delle sedi operative. Non dimentichiamoci che proprio dalla constatazione   della inadeguatezza del “modello per strutture” è partita la necessità di attivare il “modello per aree”, più aperto, dinamico, flessibile, adeguato alle nuove sfide sociali e ai bisogni delle persone che chiedono aiuto al nostro Centro.

Il rischio infatti è che per combattere la paura del coronavirus, rimaniamo schiavi della paura del cambiamento, di una passività paralizzante e regressiva, un “virus psicologico”, non meno temibile del virus biologico.

Per questo, oggi dobbiamo essere ancora più uniti e accompagnarci vicendevolmente.

Sebbene spazialmente “isolati”, possiamo e dobbiamo credere ancor di più nella forza del gruppo, delle nostre radici, della comunicazione, magari sfruttando meglio i mezzi telematici, ma non solo, per portare avanti con ancora più determinazione e creatività, ciò su cui stiamo lavorando da tempo.

E trasformare, ancora una volta, il disagio in risorsa.

Pertanto, in questa fase delicata, non sono sufficienti le prescrizioni, pur necessarie, o linee comportamentali, pur da seguire scrupolosamente.

Possiamo, invece, utilizzare questa emergenza come una opportunità, per non subire passivamente gli eventi che ci chiamano in causa, ma coglierli come stimolo per andare avanti e per introdurre alcuni cambiamenti utili anche per domani, una volta superata la fase emergenziale.

Ed essere ancor più determinati nel proseguire il nostro cammino.

Possiamo scoprire con creatività modalità nuove per portare avanti gli obiettivi prefissati, rinvigorire le stesse motivazioni e, non ultimo, recuperare anche qualcosa da cui la routine ci ha distratti.

Se saremo in grado di fare questo – e ci riusciremo – l’impegno di oggi sarà un guadagno per domani.

Il sacrificio di oggi ci risparmierà fatica e sofferenza domani, per noi e per gli altri.

Questo è il nostro compito in questo momento.

Santa Pasqua online

Una Pasqua decisamente diversa.  Ma non meno  sentita, anzi…

Tra le tante conseguenze che il coronavirus ha generato, c’è stata anche la celebrazione  online della Messa di Pasqua del Centro La Tenda.

Presieduta da Don Nicola, e trasmessa in diretta attraverso il nuovo canale meet.google.com, l’evento ha rappresentato una risposta forte e carica di speranza al momento difficile che tutti stiamo vivendo.

Un motivo in più per continuare a percorrere con fiducia il cammino che Don Nicola ci ha indicato, impegnandoci a valorizzare le piccole, ordinarie,  cose della vita.

caosinforma 127


SCARICA IL NUMERO 127 IN PDF

E’ alle domande poste dalla questione migranti  che viene dedicato  il numero 127 di caosinforma. Nel quale vi proponiamo anche la rilettura del Dossier Statistico Immigrazione, giunto alla 28esima edizione.

Uno strumento che, attraverso la lezione dei numeri e una analisi ragionata della realtà, ci aiuta a conseguire una comprensione maggiormente esatta di un fenomeno destinato – volenti o nolenti – a riguardarci in misura sempre maggiore.

AGENDA 2019

https://caosinfo.files.wordpress.com/2019/01/agenda-2019.pdf

E’ disponibile la versione in PDF dell’Agenda 2019 del Centro la Tenda, curata dal Centro studi e formazione caos.

Nella stesura della nuova Agenda 2019, (consultabile anche nella versione online, all’indirizzo caosagenda.wordpress.com), abbiamo delineato, mese dopo mese, le più attuali problematiche su cui, giovani e adulti, ci si possa utilmente confrontare per percorrere fruttuosamente il cammino degli anni a venire. Temi che ci riguardano tutti da vicino e su cui ciascuno di noi ci auguriamo possa soffermarsi a riflettere, per approfondire il discorso ed ampliarlo con nuovi contributi, tessendo la trama complessa di nuovi percorsi di crescita e facendo in modo che ogni disagio possa tramutarsi in risorsa, coerentemente con la filosofia che caratterizza da sempre il processo evolutivo del nostro Centro.

Buon anno in compagnia dell’Agenda 2019 del Centro La Tenda.

caosinforma 124

Nel corso di questi anni, La Tenda ha sviluppato una nuova cultura del lavoro, rivisitato come occasione di crescita complessiva della persona e del territorio, percorso educativo globale, coniugato con i principi e la metodologia della cooperazione. Di fatti, l’area Lavoro del Centro la Tenda propone azioni positive e progettuali relativamente a formazione ed opportunità lavorative in una ottica di cooperazione e di autoimprenditorialità. L’obiettivo non coincide tout court  con quello di offrire lavoro ma di offrire un’esperienza produttiva che aiuti le persone a rendere concreto il proprio progetto di vita rispetto al lavoro non escludendo, peraltro, l’effettivo inserimento lavorativo. A questo tema dedichiamo il numero 124 di caosinforma

caosinforma 123

Il numero 123 di caosinforma lo abbiamo dedicato alla famiglia, questa istituzione copertina 123 tanto antica quanto messa profondamente in discussione dalle nuove sfide sociali  del nostro tempo. Aspetti ovviamente non esaustivi, quelli che proponiamo ai nostri lettori, su cui   riflettere alla luce dei valori in cui continuiamo a credere, e che sono qui  raccolti in un breve abbecedario familiare che racchiude quelli che potremmo  definire i  fondamentali  del nostro essere  famiglia,nei vari ruoli che ci appartengono.

caosinforma 122


Il numero 122 di caosinforma  viene dedicato  alla cosiddetta EMERGENZA EDUCATIVA propria dei nostri giorni.

122 cop

Il numero 122 di caosinforma viene dedicato alla cosiddetta EMERGENZA EDUCATIVA propria dei nostri giorni.

http://www.centrolatenda.it/web/index.cfm…

Prendendo spunto dal Rapporto Caritas 2017 che riporta i dati relativi al fenomeno delle nuove povertà giovanili. In particolare, ci siamo soffermati su due aspetti di tale povertà: quella legata alla formazione dei giovani e quella relativa alla comunicazione tipica del mondo giovanile di oggi. Per diventare uomini e donne responsabili viene sottolineato il bisogno di esprimersi, di impegnarsi e di contribuire da protagonisti consapevoli al cambiamento in atto.
I dati parlano chiaro: nel 2017, il 12% dei 4000 suicidi in Italia messo in atto da giovani tre i 15 e i 25 anni. Ben 480 ragazzi (la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali). Con un aumento del 10% negli ultimi 40 anni tra gli under 25. Di fatto ne ammazza maggiormente il “male di vivere” che la droga. e sono tanti i ragazzi (oltre 1000) quelli che vengono salvati in extremis, dalla triste contabilità della disperazione. Peraltro i numeri citati sono certamente sottostimati rispetto alla realtà. Infatti moltissimi episodi vengono tenuti nascosti a causa dell’alone di vergogna che li circonda. La domanda d’obbligo: perché tanto male di vivere?…
scaricalo in pdf 

http://www.sitoflash.it/…/areafi…/caosinforma%20n.%20122.pdf

caosinforma 116

Orrore, sgomento, impotenza, rabbia, smarrimento: sono questi alcuni de sentimenti suscitati dai recenti fatti di cronaca che hanno visto ancora una volta le donne vittima di  comportamenti tanto vili quanto assurdi.  infatti sono ancora  tante oggi le donne che subiscono violenza nel silenzio, o addirittura nella connivenza sociale e tantissimi i casi non denunciati, soprattutto quando si verificano tra le mura domestiche. Di fatto, la violenza sulle donne rimane un fenomeno (ahinoi) ancora troppo diffuso ma proprio per questo   se ne deve continuare  a parlare.

caosinforma 116 lo fa soprattutto  per puntare l’attenzione sulla necessaria integrazione, sulla relazione tra il genere maschile e femminile.
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