SERVANT LEADERSHIP

L’esperienza del Centro La Tenda ha, da tempo, messo in dubbio la tradizionale visione del leder e come “onnipotente factotum” in favore di una concezione più orientata a considerare la natura relazionale della funzione direttiva.
C’è bisogno di persone (o meglio di gruppi di persone) capaci di testimoniare e trasferire ai diversi gradi della “della catena operativa” la proposta del Centro la Tenda a partire dalla chiara individuazione del gruppo di coordinamento delle Aree.
In sostanza la leadership riesce a far funzionare bene il groppo e favorisce cambiamenti quanto più risulta ispiratrice di motivazioni all’impegno, procura opportunità di crescita personale ed è percepita come equa, perché favorisce vantaggi per tutti, e come autentica, ovvero sincera, trasparente e non centrata sui propri interessi.

È in questo quadro che è stato rilanciato il costrutto di Servant Leadership .
Il modello della leadership di servizio fa del “servizio agli altri” il focus principale della sua missione. Esso sottolinea, come fine preminente dell’azione di comando, l’essere al servizio dei propri collaboratori: i loro bisogni e il loro sviluppo hanno una priorità rispetto agli obiettivi organizzativi, che pure non vengono sottovalutati.

PROPOSTA MODULI FORMATIVI
Sentinelle del disagio è un’offerta formativa, promossa dal Centro studi e formazione caos de La Tenda e sostanziata da corsi di formazione, workshop, esperienze di progettazione, seminari pubblici, ecc.
Una gamma di proposte rivolte agli Educatori, naturali e professionali, agli Animatori Sociali, agli Operatori Socio Sanitari, agli Operatori della Comunicazione.
E a tutti coloro che hanno scelto di accogliere la sfida del cambiamento per andare oltre la professionalità garantita da un titolo di studio o dalla mera esperienza.
Quest’anno è dedicata alla formazione del Servant Leader, ovvero al modello di leadership che fa del “servizio” il focus della sua funzione.

SENTINELLE DEL DISAGIO IV edizione

Il modello proposto dal Centro Studi e formazione caos si basa sui seguenti presupposti:
1. Per poter apprendere l’adulto deve sentire in sé il bisogno di “conoscere”, “crescere”, “costruire”.
2. L’adulto deve sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato dal formatore. Egli cioè deve essere collocato in una situazione di autonomia (vs dipendenza).
3. Nell’educazione dell’adulto ha un ruolo essenziale l’esperienza, sia come attività di apprendimento sia come pregresso talvolta negativo che costituisce una barriera di pregiudizi e abiti mentali che fa resistenza all’apprendimento.
4. L’apprendimento degli adulti è centrato sulla vita reale.
5. Le motivazioni più forti nel processo di apprendimento dell’adulto sono quelle interne: desiderio di una maggiore soddisfazione nel lavoro, auto-stima, qualità della vita ecc …
Gli elementi fondamentali sono i seguenti:
1. Assicurare un clima favorevole all’apprendimento. Sia dal punto di vista della strutture (funzionali, accoglienti), sia dal punto di vista delle risorse, sia dal punto di vista dell’organizzazione (funzionale, non gerarchica, comunicativa).
2. Creare un meccanismo per la progettazione comune.
3. Diagnosticare formulare degli obiettivi di apprendimento.
4. Gestire le attività di apprendimento.
6. Valutare il processo.
7. Apprendimento per contratto. Individualizzato e responsabilizzante.

I moduli formativi di seguito proposti sono finalizzati all’apprendimento di competenze di base,  trasversali,  specifiche quale bagaglio operativo del servant leader e prevedono, contestualmente, l’avvio/prosecuzione di un lavoro personale, parallelo alla formazione teorico/pratica.
LE PROPOSTE
• MODULO PROPEDEUTICO  di Informazione e accoglienza
• MODULO BASE di introduzione e di orientamento
• MODULO TRASVERSALE
• LE COMPETENZE DEL SERVANT LEADER
• MODULI DI APPROFONDIMENTO
Area psicoeducativa
• IL PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
• EUROPASI Addiction Severity Index Bisogni e richieste d’aiuto
• LE PAROLE PER DIRLO
• DOPPIA DIAGNOSI DOPPIA SPERANZA formazione al servizio per utenti tossicodipendenti con diagnosi psichiatrica
• PSICOTERAPIE E METODOLOGIE A CONFRONTO
• MMPI. Per capirne di più
Area territoriale
• FORMARSI PROGETTANDO Servizio immigrati
• COMUNICAZIONE 2.0 Sviluppo sociale e Capitale sociale
• FUND RAISING Risorse al futuro
Area lavoro
(Moduli da sviluppare)
• COOPERATIVE SOCIALI
• FORMAZIONE AL LAVORO
• ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DI UN’IMPRESA SOCIALE

MODULO PROPEDEUTICO
Informazione e accoglienza
Tempi: una giornata
FINALITÀ
Favorire una maggior conoscenza della proposta l e del processo di sviluppo del Centro La Tenda nonché all’ambiente educativo che lo caratterizza.
I PRINCIPALI TEMI
• La persona (rilettura di una riflessione di D. Nicola Bari sulla Persona e il Centro La Tenda)
• Progetti e processo del Centro La Tenda. Dalla CT ai moduli alle aree
• Dalla comunità terapeutica alla comunità territoriale.
• Il valore “lavoro” nel Centro La Tenda e la Cooperazione sociale
• Dalla prevenzione alla Responsabilità sociale
• L’animazione territoriale e l’integrazione
OBIETTIVO
Favorire una più chiara e consapevole partecipazione al processo di sviluppo del Centro La Tenda
Favorire una più chiara comprensione del modello antropologico alla base della “proposta” del Centro La Tenda”
Formatori
A cura dei Responsabili delle aree e delle sedi operative del Centro La Tenda

MODULO INTRODUTTIVO E ORIENTAMENTO
Modulo Base. Tempi: da definire
OBIETTIVO
• CONOSCENZA
• ORIENTAMENTO DEI CORSISTI
• AVVIO CONTRATTO FORMATIVO
• AVVIO FORMAZIONE PERSONALE
………………..
TEMI

Conoscenza aspettative, investimenti di ciascun partecipante al processo formativo
• Le radici del Centro e Il cambiamento: le fasi di passaggio del Centro La Tenda, Fotogramma e processo di sviluppo: le diverse esperienze di integrazione
• Lavoro di gruppo e lavoro personale
• Cooperazione e prospettive di sviluppo
• La “gerarchia di servizio” e la leadership servant
• Le aree e i servizi del Centro La Tenda del Centro la Tenda
—————
ESPERIENZA RELAZIONALE
I presupposti del lavoro di gruppo
1 CONOSCENZA
Esperienze relazionali (per esempio i quattro quadranti, e strutture del tempo,…)
2 FIDUCIA
Esperienze relazionali (per esempio Valutazione dei rischi di partecipazione al gruppo, il cieco e l’accompagnatore, un salto nel buio, …),
3  CONFLITTO
Il conflitto come risorsa
Esperienze relazionali (per esempio: color test, il dilemma del prigioniero,…)
4 NEGOZIAZIONE e INTEGRAZIONE
Conflitto e cooperazione
Esperienze relazionali (per esempio: Gioco degli architetti ,…)
………….
BILANCIO COMPETENZE
• SOMMINISTRAZIONE TEST PSICODIAGNOSTICI D’INGRESSO
o MMPI2
o Locus of control,
o Modalità di Fronteggiamento, ecc.)
• AVVIO DEL PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO
FORMATORI
A cura dei Responsabili delle aree e delle sedi operative del Centro La Tenda

LO STILE DELLA SERVANT LEAEDERSHIP
Modulo trasversale
Tempi: da definire
OBIETTIVO: definizione del profilo del l Servant Leader
•   Capacità relazionali ed empatiche Ascolto — I Servant leader devono ascoltare con attenzione tutto ciò che viene detto e non detto. Devono entrare in contatto con la loro voce interiore per ascoltare e riflettere sui propri sentimenti.
Esperienze formative
(utilizzo di ASI, MMPI, disegno albero, Wartegg, Locus of control)
•  Mettere i bisogni dei collaboratori al primo posto, Empatia — I servant leader accettano e riconoscono le persone per le loro abilità e capacità uniche e speciali. I servant leader assumono che le persone del team abbiano buone intenzioni, e le accettano come individui, anche se ci sono problemi di comportamento o di prestazione.
Esperienze formative
(Partecipazione a gruppi di auto aiuto)
•   Conoscenza e competenze organizzative— I servant leaders sono profondamente impegnati a far crescere le persone nelle loro organizzazioni. I servant leader si prendono la responsabilità della crescita personale, professionale e spirituale degli altri (ad esempio fornendo accesso a risorse per lo sviluppo personale e professionale, o incoraggiando le persone a partecipare nelle decisioni).
Esperienze formative (il bilancio sociale)
•  Capacità di prendersi cura e Impegno a far crescere gli altri — Il desiderio e il potenziale di curare se stessi e le proprie relazioni con gli altri è un tratto caratteristico dei servant leader. I servant leader capiscono quando i colleghi hanno emozioni negative, e catturano ogni opportunità per aiutarli.
Esperienze formative
(Modalità di fronteggiamento, scambio di esperienze di fronteggiamento avversità)
•  Consapevolezza — La consapevolezza e in particolare l’auto-consapevolezza sono un tratto caratteristico dei servant leader, che consente loro di capire e integrare al meglio questioni legate all’etica, al potere e ai valori.
Esperienze formative
(formazione outdoorin barca a vela)
•   I servant leader, al posto dell’autorità, utilizzano la “suasion” (capacità di favorire il raggiungimento del consenso) per prendere decisioni. Per ottenere il consenso non utilizzano la coercizione, come avviene negli stili di management autoritari.
Esperienze formative
(apprendimento tecniche di colloquio)
•   Concettualizzazione — L’abilità di vedere e analizzare i problemi da un punto di vista più ampio, concettuale e visionario, invece di focalizzarsi sugli obiettivi di breve termine, è una caratteristica che distingue i buoni servant leader.
Esperienze formative
(incontro con filosofi, letterati, botanici, persone in grado di sviluppare capacità di “metapensiero”)
•   Mantenere valori e comportamenti etici Lungimiranza
L’intuizione consente ai servant leader di utilizzare le lezioni del passato alle realtà del presente in modo da prevedere il risultato delle situazioni e decisioni attuali.
Esperienze formative (incontro con l’arte concettuale)
•   Creare valore per la comunità Costruzione di comunità — I servant leaders sono interessati alla costruzione di comunità nell’ambiente di lavoro, anche per reagire alla scomparsa delle piccole comunità e all’apparizione di grandi istituzioni in grado di controllare le vite degli uomini.
Esperienze formative(incontro con la politica come servizio)
FORMATORI
Responsabili delle aree del Centro La Tenda
MODALITÀ FORMATIVA
Teorico-pratica, Learning by doing

TABELLA RIASSUNTIVA 

Ascolto — I Servant leader devono ascoltare con attenzione tutto ciò che viene detto e non detto. Devono entrare in contatto con la loro voce interiore per ascoltare e riflettere sui propri sentimenti.
I servant leader accettano e riconoscono le persone per le loro abilità e capacità uniche e speciali. I servant leader assumono che le persone del team abbiano buone intenzioni, e le accettano come individui, anche se ci sono problemi di comportamento o di prestazione
• ASI
• MMPI
• Disegno albero
• Wartegg
Conoscenza e competenze organizzative (MT3) Conoscenza dell’organizzazione in modo da essere in grado di sostenere efficacemente e aiutare gli altri, in particolare i propri collaboratori. Capacità di progettare in gruppo • Bilancio sociale • Formarsi progettando

Capacità di delega e crescita dei collaboratori Capacità di prendersi cura

Incoraggiare e facilitare i propri collaboratori nell’identificare e risolvere i problemi oltre che nel determinare quando e come completare le attività lavorative
Dimostrare sincera preoccupazione per la crescita lo sviluppo professionale degli altri, fornendo sostegno e tutoraggio
Il desiderio e il potenziale di curare se stessi e le proprie relazioni con gli altri è un tratto caratteristico dei servant leader. I servant leader capiscono quando i colleghi hanno emozioni negative, e catturano ogni opportunità per aiutarli.
Tecniche di colloquio Scambio di esperienze fronteggiamento avversità

Consapevolezza e comportamenti etici

La consapevolezza e in particolare l’auto-consapevolezza sono un tratto caratteristico dei servant leader, che consente loro di capire e integrare al meglio questioni legate all’etica, al potere e ai valori. Deontologia e ambiente educativo Formazione outdoor in barca a vela

Suasion

I servant leader utilizzano la suasion al posto dell’autorità che deriva dalla loro posizione per ottenere il consenso e prendere decisioni. Per ottenere la conformità non utilizzano la coercizione, come avviene negli stili di management autoritari, ma la persuasione. Per ottenere il consenso non utilizzano la coercizione, come avviene negli stili di management autoritari.

Concettualizzazione 

L’abilità di vedere e analizzare i problemi da un punto di vista più ampio, concettuale e visionario, invece di focalizzarsi sugli obiettivi di breve termine, è una caratteristica che distingue i buoni servant leader Incontro letterati, botanici, persone in grado di sviluppare capacità di  “metapensiero” Intuizione e lungimiranza.

L’intuizione

consente ai servant leader di utilizzare le lezioni del passato alle realtà del presente in modo da prevedere il risultato delle situazioni e decisioni attuali Incontri con l’arte contemporanea

Costruzione di comunità

I servant leader sono interessati alla costruzione di comunità nell’ambiente di lavoro, anche per reagire alla scomparsa delle piccole comunità e all’apparizione di grandi istituzioni in grado di controllare le vite degli uomini. Incontro con la politica come servizio L’acquisizione delle competenze relative ad ogni modulo viene certificato dall’Equipe di coordinamento delle Aree che certifica il possesso delle competenze oggetto di apprendimento di ogni Modulo Formativo

IL PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE PFI
Modulo di approfondimento
Tempi: da definire
FINALITÀ
Snodo fondamentale del processo di cambiamento è il progetto educativo individualizzato. Vale a dire un percorso formativo personalizzato, costruito dagli operatori, in collaborazione con l’utente, sin dall’inizio dell’esperienza educativa. La finalità è quella di favorire una più chiara e consapevole partecipazione al processo di crescita personale.
PRINCIPALI TEMI
il Progetto Formativo Individualizzato è uno strumento dinamico e interattivo che, attraverso un approfondimento progressivo di motivazioni e problematiche personali, nonché di interessi, bisogni personali e risorse familiari, punta ad individuare lo sviluppo di un progetto socio-lavorativo sostenibile per ogni persona inserita nel processo educativo promosso dal centro La Tenda
Il PFI è uno strumento di straordinaria importanza sul piano clinico, scientifico, didattico oltre che per la tutela dell’operato professionale.
Se correttamente gestito, contribuisce a:
➢ integrare armoniosamente l’agire dei molteplici attori coinvolti nel processo educativo
➢ accrescere la sicurezza dell’utente, permettendo di assumere decisioni basate su aggiornati e puntuali riscontri documentali.

Utilizzo del PFI
• È un dossier personale
• Come processo, è un “itinerario” che inizia con il supporto dell’equipe di coordinamento elle Aree all’interno del percorso di orientamento e che dovrà essere seguito dalla persona. Sarà lui, infatti, a farsi carico del suo aggiornamento sulla base delle proprie acquisizioni successive.
Temi da trattare saranno dunque le caratteristiche, le funzioni e l’applicazione del PFI
➢ Tracciabilità (tenere traccia di dati inerenti ad atti compiuti, decisioni adottate, fatti riscontrati) per permettere la rintracciabilità (possibilità di conoscere quanto accaduto, anche a distanza di tempo, ricostruendo le attività e risalendo agli esecutori);
➢ Chiarezza (sia nella grafia che nell’esposizione: il testo deve essere facilmente leggibile dagli operatori che utilizzano il P.E.I., senza ingenerare incertezze);
➢ Accuratezza e appropriatezza (dato che il P.F.I. deve dar conto di quanto avvenuto nel corso del percorso terapeutico, è particolarmente importante registrare il percorso di valutazione eseguito ed enunciare i vari passaggi del percorso educativo);
➢ Veridicità (va sempre indicata la fonte delle informazioni riportate);
➢ Attualità (gli eventi vanno registrati contestualmente al loro verificarsi o nell’immediato seguito. Solo una tempestiva disponibilità di informazioni, relative alle effettive condizioni dell’utente ed al loro evolversi, può permettere di prendere decisioni appropriate);
➢ Pertinenza (i dati riportati devono essere “pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati”;
➢ Completezza.
FORMATORI
Responsabili delle aree e delle sedi operative del Centro La Tenda
MODALITÀ FORMATIVA
Teorico-pratica
Learning by doing
V. SCHEMA RIASSUNTIVO PROPOSTA OPERATIVA PFI, IN APPENDICE (3)
PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO
E BILANCIO DELLE COMPETENZE (Area Psicoeducativa)

EUROPASI Bisogni e richieste d’aiuto
(Addiction Severity Index)
(cod.MA2) (Area Psicoeducativa)
Modulo di approfondimento
Tempi: 6 ore
L’Addiction Severity Index (ASI) è un’intervista semi-strutturata relativamente breve costruita allo scopo di raccogliere informazioni sulla vita di un utente che abbiano rilievo per la sua sindrome da uso di sostanze psicoattive.
FINALITÀ
Il corso intende offrire le cognizioni necessarie affinché l’intervista venga condotta in modo da poter sviluppare un profilo dell’utente utilizzabile in un secondo momento. Di fatto è di particolare importanza che l’utente comprenda lo scopo dell’intervista.
CONTENUTI
Il corso di formazione intende fornire le linee guida della corretta utilizzazione dell’intervista e verte sui seguenti punti
• Cosa è l’ASI e come si inserisce nel servizi di orientamento del Centro La Tenda
• Condizioni per la somministrazione
• Come si introduce l’intervista
• Ruolo dell’intervistatore
• Le sette potenziali aree problematiche
• Le scale di autovalutazione
• Le due fasi per la stima di gravità
• Procedure di derivazione del punteggio di gravità
• Valutazione di affidabilità
• Situazioni difficili od improprie
• Interviste di follow-up.
METODOLOGIA E STRUMENTI
Case work
Simulate
Esercitazione in sottogruppi
MATERIALE DIDATTICO
Intervista Europasi
FORMATORI
A cura dei Responsabili delle aree e delle sedi operative del Centro La Tenda
MODALITÀ FORMATIVA
Teorico-pratica
Learning by doing

MMPI-2  (Area Psicoeducativa)
(Minnesota Multiphasic Personality Inventory) Per capirne di più
Modulo di approfondimento
Tempi: n. 4 incontri di 3 ore ciascuno
Il MMPI-2 è un questionario di Personalità che permette di esprimere la descrizione clinica globale della persona attraverso una serie di variabili numeriche (scale cliniche, scale di contenuto, scale speciali, indici derivati, code-type).
È dotato di un elevato potere discriminante tra i tratti normali e patologici della personalità: rappresenta dunque un potente strumento di valutazione diagnostica differenziale; permette non solo di individuare e quantificare la presenza o l’andamento di una determinata variabile psicologica, comportamentale o patologica. Permette dunque di formulare, oltre ad una prognosi generale, anche una prognosi specifica in relazione alla sensibilità a particolari trattamenti
È stato sottoposto ad un esteso processo di standardizzazione e la procedura di validazione del questionario è stata una delle più rigorose nella storia della psicometria per un reattivo mentale; ma l’MMPI è sostanzialmente uno strumento clinico, la cui corretta interpretazione richiede grandi sottigliezze e esperienza psicologica.
FINALITÀ
Il corso intende offrire una sintetica conoscenza della strutturazione dell’MMPI, delle sue potenzialità, della sua utilizzabilità, onde consentire un più consapevole inserimento dei dati che esso offre nell’ambito del processo educativo e psicoterapeutico personalizzato dell’utente.
CONTENUTI
• La nascita del MMPI
• Elementi più significativi
• Le differenti versioni
• Una particolare caratteristica
• Scale di validità
• Le 3 scale di validità
• Scale cliniche (o fondamentali)
• Scale di contenuto
• I punteggi
• La codifica
• La versione informatizzata (PANDA)
• Limiti dell’MMPI-2
STRUTTURA
Il corso si sviluppa in cinque incontri, a cadenza settimanale di due ore ciascuno, a partire dal gennaio 2016I
FORMATORI
a cura di caos Centro studi e formazione
METODOLOGIA FORMATIVA
Teorico-pratica, Learning by doing
• Come si presenta
• Come si somministra
• Auto somministrazione MMPI-2
la funzione dell’operatore nella somministrazione
FORMATORI: a cura del Servizio socio sanitario, e del servizio psicodiagnostico

LE PAROLE PER DIRLO   (Area Psicoeducativa)
Formazione sui termini della psicopatologia
Modulo di approfondimento
Tempi: da definire
Anche se l’obiettivo della “diagnosi” del disagio mentale risponde ad una finalità in sé positiva, il ricorso all’inquadramento sanitario rischia di “recintare” la persona. Di fatto, le categorie esplicative mediche e clinico-psicologiche non sono in grado di cogliere I‘informazione dinamica contenuta in questi fenomeni. È, invece, necessario ridare vigore alla ricerca e alla costruzione di nuove ipotesi operative, di natura effettivamente interdisciplinare. Abbiamo, quindi, avvertito il bisogno di riprendere i termini usati, e talvolta abusati, in ambito sanitario-psichiatrico, per offrirne una ridefinizione “interattiva”, frutto del confronto tra scienze psicosociali, medico-sanitarie ed esperienze educative maturate sul campo. Presupposto di questa operazione è un’opportuna riflessione sulla persona umana e sulla sua centralità, in qualsiasi condizione di partenza (economico-lavorativa, sociale-sanitaria, culturale-etnica, ecc), la stessa persona si trovi nella prospettiva di riconoscere che la Persona, al di là dei segni di disagio che manifesta, richiede sempre un incontro competente, fatto di ascolto, empatia, solidarietà.
FINALITÀ
▪ Riprendere i termini della psicopatologia, della psichiatria, della sofferenza psichica per approfondirne la conoscenza e demistificarne l’uso che talvolta ne viene fatto.
▪ Proporre la psicodiagnosi integrata come strumento di accompagnamento educativo.
▪ Avviare la conoscenza degli approccio psichiatrico, psicologico clinico alla “malattia mentale”
▪ Favorire l’integrazione delle scienze sanitarie nel processo psicoeducativo
CONTENUTI
▪ La Persona e il Centro la Tenda
▪ Cosa significa diagnosi
▪ Differenza tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica
▪ Differenza c’è tra sintomi e segni
▪ Differenza tra nevrosi e psicosi
▪ La psicodiagnosi integrata
▪ La valutazione psicologica e la diagnosi strutturale
▪ La diagnosi psichiatrica
▪ I principali quadri clinici
▪ Il DSM
▪ I principali test psicodiagnostici
▪ Cenni di psicofarmacologica
METODOLOGIA E STRUMENTI
Case work
Simulate
Esercitazione in sottogruppi
Le parole usate per diagnosticare
MATERIALE DIDATTICO
• La Persona e il Centro la Tenda- Documento/Riflessione di don Nicola Bari, Presidente del Centro La Tenda
• cd rom LE PAROLE PER DIRLO
• cd rom: DOPPIA DIAGNOSI O DOPPIA SPERANZA?
FORMATORI: a cura del Servizio socio sanitario, e del servizio psicodiagnostico
SUPERVISIONE: Prof. Gianluigi Conte

FORMARSI PROGETTANDO (cod.MA4) (Area Territoriale)
Servizio immigrati
Modulo di approfondimento
Tempi:n. 5 incontri di 3 ore ciascuno
FINALITÀ
• Favorire l’acquisizione di un metodo di progettazione attraverso un insieme di azioni, riflessioni, verifiche che conducono da un’idea alla sua realizzazione sino alla valutazione
• Progettare e implementare il servizio di supporto agli immigrati, accolti dal Centro La Tenda
Fasi
Fase di analisi
•Definizione del problema generale
•Analisi degli attori-chiave
•Analisi dei problemi
•Analisi degli obiettivi
•Individuazione ambiti di intervento
•Definizione del progetto di massima
•Scelta degli ambiti d’intervento
Fase di progettazione
•Scelta degli ambiti di intervento
•Definizione della logica di intervento
•Analisi del rischio
•Definizione indicatori oggettivamente verificabili
•Programmazione temporale delle attività
FORMATORI
A cura dell’Area Territoriale
MATERIALE DIDATTICO
• IMMIGRAZIONE: PAROLE E FATTI
L’abbecedario dei termini, delle esperienze , dei progetti del Centro La Tenda per gli immigrati

COMUNICAZIONE 2.0 (cod.MA5) (Area Servizi)
Sviluppo sociale e Capitale sociale
Modulo di approfondimento
Tempi: da definire
Il compito della comunicazione sociale, la sua utilità generale risiede nell’incoraggiare e nel sostenere il patrimonio collettivo costituito dalla presenza di relazioni sociali.
La “comunicazione sociale” è prodotta dal confronto di idee diverse e talvolta controverse, tra interlocutori di pari dignità anche che esprimono le istanze di gruppi minoritari.
Questo tipo di comunicazione favorisce l’accrescimento del capitale sociale fatto di beni relazionali e processi cooperativi piuttosto che puntare su messaggi unidirezionali tesi a formare cittadini “buoni” e consenzienti.
FINALITÀ
Il corso COMUNICAZIONE 2.0 intende accrescere le competenze dei partecipanti per gestire, arricchire, sviluppare il confronto con e tra operatori del pubblico, il mondo istituzionale e il privato lo faremo proponendo concrete occasioni di comunicazione sociale e monitorare le attività di comunicazione del Centro La Tenda (rivista online, sito, blog, facebook, sito web, caosinforma, www. caosinforma.it, caosinforma giovani, Uno spot per)
Il modulo formativo intende quindi supportare, avviare e/o sviluppare le diverse iniziative di comunicazione sociale del Centro La Tenda.
STRUTTURA, TEMPI E DURATA
Il corso si sviluppa all’interno delle attività già in corso d’opera.
PRINCIPALI TEMI
Comunicazione sociale
Il sistema comunicativo integrato
Fonti dell’informazione
La pubblicità su un giornale online
METODOLOGIA
Lezioni d’aula
Esercitazioni pratiche
Learning by doing
CONSULENTI

FUND RAISING E BILANCIO SOCIALE (cod.MA6) (Area Servizi)
Risorse al futuro
Modulo di approfondimento
Tempi: da definire
“La nobile arte di insegnare alle persone la gioia di donare”: così Hank Rosso, fondatore della Fund Raising School dell’Indiana State University, definisce il fund raising. Il fund raising, quindi, è il complesso di attività che l’organizzazione non profit mette in atto per la creazione di rapporti di interesse fra chi chiede risorse economiche, materiali e umane in coerenza con la mission e chi è potenzialmente disponibile a donarle.
FINALITÀ
•Contribuire attivamente al sostegno economico e al finanziamento delle attività di una Onlus
•Creare rapporti di interesse fra associazione non profit e chi è disposto a donare risorse economiche, materiali e umane
•Relazionarsi e raccogliere fondi da persone, imprese, enti pubblici, fondazioni bancarie
•Avviare una concreta azione di fund raising per il Centro La Tenda
STRUTTURA
Il corso si sviluppa in cinque incontri, a cadenza settimanale di due ore ciascuno, a partire dal gennaio 2016
I principali temi
• Le idee guida del fund raising
• Creare e condividere la mission;
• Il documento buona causa
• Il mailing e il fund raising via internet
• Gli eventi speciali e le sponsorizzazioni
• Implementare e valutare il fund raising;
• I codici etici del fund raising
• La Tenda family card
DESTINATARI
Volontari, tirocinanti, che hanno già partecipato al corso di orientamento; operatori
FORMATORI
A cura di Area territoriale, Servizio amministrazione, Servizio comunicazione
CONSULENTI

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Moduli da sviluppare
• COOPERATIVE SOCIALI
• FORMAZIONE AL LAVORO
• ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DI UN’IMPRESA SOCIALE
Per sviluppare le seguenti competenze trasversali:
o Competenze nella promozione di imprese sociali (mentalità auto-imprenditoriale);
o Competenze nell’insegnamento e nell’apprendimento cooperativistico;
o Competenze relative agli strumenti normativi, finanziari, gestionali e progettuali inerenti alle organizzazioni non-profit;
o Competenze nell’organizzazione ed accompagnamento di gruppi di lavoro;